Scelte a minor impatto per le consegne on line.
Come si muove il packaging del fresco in mezzo al boom di acquisti digitali in Italia e in Europa.
L’anno 2020 verrà ricordato come l’annus horribilis che ha dato inizio alla pandemia; un anno che, tra le altre cose, ha sdoganato la parola “lockdown”, cioè la chiusura della maggior parte delle persone in casa. Le restrizioni per evitare il contagio hanno cambiato il modo di vivere e le abitudini dell’umanità. L’economia è andata in tilt, il lavoro dagli uffici si è spostato nelle case dove possibile, gli acquisti sono spesso stati contingentati, negozi fisici e attività di svago e di ristorazione convivono con l’incertezza tra continue chiusure e riaperture, e tutto questo ha rappresentato un danno enorme all’economia globale. Con una vistosa eccezione: gli acquisti online.
Il confinamento, infatti, ha gonfiato ancora di più le vele dell’e-commerce e resterà nella memoria di molti di noi la difficoltà nel trovare una data utile per la consegna nel calendario dei siti dei supermercati.
